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Kinesio Taping

Taping kinesiologico, Kinesiotaping, Taping Neuromuscolare, Taping Kinesi Terapico…più nomi per lo stesso trattamento: il “cerotto elastico”! È ormai un "must", portato alla ribalta da Mario Balotelli durante gli Europei 2012, è in realta una tecnica abbastanza datata: il suo inventore è il Dott. Kenzo Kase che ha sviluppato il Kinesio Taping Method oltre 35 anni fa. La prima presenza del Taping Neuromusclare si registra alle Olimpiadi di Seul del lontano 1988 con la nazionale giapponese di pallavolo;  in Europa, invece, arriva molto più tardi, solo a cavallo del 2000. Nel corso degli anni si è evoluta adattandosi all’esperienza clinica e alla ricerca applicata sul campo.

Ma cos’è  il Taping Neurouscolare ?
È un trattamento non invasivo e non farmacologico che, attraverso l’applicazione di un nastro adesivo ed elastico con particolari caratteristiche meccano elastiche, offre una stimolazione meccanica in grado di creare spazio nei tessuti, favorire il metabolismo cellulare, attivare le naturali capacità di guarigione del corpo e normalizzare la propriocezione neuromuscolare.

Come funziona il Taping Neuromuscolare?
La tecnica, a differenza del taping tradizionale, si fonda sull’ agevolazione dei movimenti cutanei e muscolari in modo da ottenere un effetto biomeccanico terapeutico sulle zone trattate. Perché ciò avvenga devono essere rispettati alcuni fattori determinanti: l’utilizzo di un nastro con caratteristiche particolari; la metodologia di applicazione; la tecnica di taping che viene definita decompressiva o “in scarico” e quella definita compressiva o “in carico” la competenza dell’operatore.

L’applicazione, insieme al movimento del corpo, produce micromovimenti che stimolano i recettori della cute e quelli degli stati sottostanti, inviando stimoli esterocettivi e propriocettivi a livello del sistema nervoso centrale che determinano una risposta muscolare riflessa. Il nastro, sollevando la cute e dilatando quindi gli spazi interstiziali, migliora la circolazione, favorisce l’assorbimento dei liquidi e riduce la pressione sottocutanea. Perché ciò avvenga, però, è importante che prima dell’applicazione venga ricercato il movimento muscolare e articolare, applicando il nastro in modo da determinare micromovimenti locali e provocare la sua azione de compressiva grazie alla formazione delle tipiche pieghe durante il movimento. Il Taping Neuromuscolare differisce da altri tipi di bendaggi proprio per il metodo di applicazione definito nei due aspetti decompressivo e compressivo. L' elastico si applica con diversi livelli di tensione che dipendono dall’effetto terapeutico desiderato.

Infine, è poi fondamentale la competenza del fisioterapista che applica il taping: qualora, infatti, l' operazione non venga eseguita correttamente non solo è possibile che non si ottenga l’effetto desiderato, ma c’è la possibilità che l’effetto sia addirittura dannoso.

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