6/ / /2 / 2021
Cosa sono i tendini?
Una breve introduzione per capire cosa sono i tendini e a cosa servono.
Sostanzialmente i tendini possono essere definiti strutture fibrose che “collegano” muscoli e ossa, nello specifico servono a trasferire l' attività motoria dal muscolo all' osso.
Sono, quindi, elementi del nostro corpo fondamentali per il movimento. Per natura i tendini hanno una struttura molto resistente e poco elastica per garantire il trasferimento della forza prodotta dai muscoli alle ossa.I tendini sono inoltre rivestiti da una membrana protettiva (guaina tendinea) che serve ad evitare la frizione delle fibre sulle superfici ossee e la conseguente "usura" prodotta dall' attrito.
Anche la guaina tendinea può infiammarsi , con conseguente dolore e compromissione del suo funzionamento.Infine ci teniamo a sottolineare che i tendini hanno una ridotta vascolarizzazione (e quindi un ridotto apporto di ossigeno).Questa caratteristica rende i tendini strutture particolarmente diffcili e lente da rigenerare.Ecco perchè la rottura o la lacerazione di un tendine porta molto spesso all' intervento chirurgico, anche se quest' ultimo non è sempre l' unica strada percorribile.
Cosa sono le tendinopatie ?
Con il termine tendinopatia ci si riferisce a tutte quelle condizioni dolorose a carico dei tendini.
Tra le tendinopatie più diffuse possiamo isolare quelle inserzionali (che si sviluppano in corrispondenza dell’inserzione del tendine all’osso) come quella dell’achilleo, quella rotulea, l’epicondilite e quella riguardante i tendini adduttori dell’anca e i tendini extrarotatori della spalla.
Le tendinopatie si classificano in:
– entesopatia (patologia del punto d’inserzione del tendine);
– peritendinite (infiammazione della guaina che avvolge il tendine);
– tendinosi (degenerazione del tendine);
– tenosinovite (infiammazione della borsa tendinea).
Quali sono i principali sintomi delle tendinopatie ?
Come facilmente intuibile il principale sintomo è il dolore che viene avvertito in corrispondenza nella zona infiammata. Lo spasmo nella maggior parte dei casi aumenta di intensità con il movimento e può essere associato a gonfiore, versamento o tumefazione (e in casi rari anche febbre).Il dolore può essere presente indipendentemente dalla manipolazione oppure può manifestarsi in seguito a palpazione o contrazione muscolare.
La cura per le tendinopatie
La prima cosa da fare in caso di dolore provocato da tendinopatia è mettere a riposo l' arto evitando qualsiasi movimento.
L’intervento chirurgico è risolutivo solo nei casi più gravi, ovvero in presenza di rottura o lacerazione; fortunatamente nella stragrande maggioranza dei casi, invece, le tendinopatie possono essere curate con una terapia adeguata finalizzata a ridurre e riassorbire il processo infiammatorio.In una prima fase il medico prescriverà analgesici e antinfiammatori per lenire il dolore.
In una seconda fase per il recupero del trofismo è consigliabile trattare il tendine con fisioterapia, ginnastica preventivo-riabilitativa e stretching sotto la guida di un fisioterapista in grado di valutare la condizione fisica del paziente in quel determinato momento e promuovere i trattamenti più idonei come la Tecarterapia, Laserterapia, Ultrasuoni, Kinesio taping (utilizzato nelle forme più lievi) Elettrolisi percutanea terapeutica (EPTE®)
La tendinopatia è una patologia che se curata e trattata in tempo non produce alcuna limitazione, viceversa se trascurata può provocare conseguenze anche piuttosto gravi, fino ad arrivare alla compromissione del movimento dell’articolazione.A tal proposito, in presenza di dolori localizzati, consigliamo la visita di uno specialista che saprà consigliare la migliore terapia e i trattamenti più efficaci.